Alcuni di essi si muovono lungo orbite circolari, relativamente vicine alla Terra -- per esempio, il FAST che analizza l'intricata struttura delle correnti elettriche, delle particelle e dei campi all'interno delle cortine delle aurore polari, e il MAGSAT che, negli anni 1979-80, da un'orbita appena al di sopra dell'atmosfera, ha ricavato una mappa molto precisa del campo magnetico terrestre. Una successiva serie di osservazioni magnetiche è stata programmata per l'inizio del 1999 con il lancio del satellite danese "Oersted". Molti altri satelliti di sorveglianza effettuano osservazioni locali: tra di essi i satelliti Polar, Viking, Freja e quelli delle serie GOES e DMSP.

Forse i satelliti più interessanti di questo gruppo sono quelli inviati su orbite lontane, alcune delle quali parecchio più esterne dell'orbita lunare, tra cui la sonda WIND (ved. immagine qui sopra). Tra queste sonde vi è la lunga serie delle IMP ("Interplanetary Monitoring Platforms", Piattaforme di Vigilanza Interplanetaria) che tengono sotto osservazione l'ambiente magnetico distante della Terra, la magnetosfera e la regione interplanetaria circostante; la sonda IMP-8 (che ora è stata spenta) aveva continuato a inviare sulla Terra dati utili, più di 20 anni dopo il lancio.

Altre sonde per l'esplorazione della magnetosfera lontana includono i tre veicoli spaziali ISEE (International Sun-Earth Explorers), il Polar, in orbita polare ellittica con apparecchiature fotografiche per l'osservazione delle aurore polari, e l'Image, per l'osservazione degli atomi neutri di alta energia. In questo gruppo di veicoli spaziali sono anche incluse le sonde europee HEOS 1 e 2, la serie russa dei Prognoz e degli Interball, la sonda giapponese Akebono, e il Geotail della NASA.