Mappa del sito                                                                                

(P-3) Venere

  Indice

9a. E' la Terra che gira intorno al Sole?

9b. I Pianeti
-----------------
Il Sistema Solare
(P-1)    Il Sistema Solare
(P-2)    Mercurio
(P-3)    Venere
(P-4)    La Terra
(P-5)    Marte
(P-6)    Asteroidi
(P-7)    Giove
(P-8)    Io e le altre
               lune di Giove
(P-9)    Saturno
(P-10)  Telescopi
(P-11)  Urano
(P-12)  Nettuno
(P-13)  Plutone e la
               fascia di Kuiper
(P-14)  Comete e altro
-----------------

9c. Da Copernico
        a Galileo

10. Le leggi di Keplero

Disclaimer: The following material is being kept online for archival purposes.

Although accurate at the time of publication, it is no longer being updated. The page may contain broken links or outdated information, and parts may not function in current web browsers.

    Venere è il pianeta più brillante nel cielo e ha giocato un ruolo importante nel calendario degli antichi Maya dello Yucatan. Il primo astronomo ad usare il telescopio è stato Galileo nel 1609, ed egli osservò Venere per tutto il 1610. Egli notò che la forma del pianeta variava da un piccolo cerchio (quando si trovava nella zona più lontana della sua orbita) a un semicerchio luminoso un po' più grande e poi diveniva una falce (ved. l'immagine qui sotto) che gradualmente diventava più sottile e più grande. Tutto questo appariva una prova convincente: Venere orbitava attorno al Sole e rifletteva la sua luce, e il suo aspetto cambiava come per le fasi della nostra Luna.

La falce di Venere in fase crescente

    In seguito furono costruiti telescopi molto migliori ma, a differenza di quanto avviene per la Luna, Venere non mostrava alcuna caratteristica superficiale. Appariva come una sfera liscia, come se il pianeta fosse coperto da una spessa coltre di nubi. Le sonde spaziali finalmente rivelarono la vera struttura di queste nubi, usando le radiazioni ultraviolette assorbite dall'atmosfera. Come dimensioni, il pianeta è appena più piccolo della Terra, e compie una rivoluzione attorno al Sole in 224,7 giorni.

    Per tutte queste ragioni, la rotazione di Venere è rimasta un mistero per molti anni, benché misure effettuate con l'effetto Doppler suggerissero che vi era una rotazione ma molto lenta.
 
    Poi, negli anni '70 del 1900, i radar dei grandi dischi dei radiotelescopi di Arecibo e di Goldstone riuscirono ad ottenere dei segnali riflessi dalla superficie solida, identificando delle formazioni ancora note come "alfa" e "beta" (altopiani) e una chiamata "Maxwell" che risultò essere una montagna ("Mons Maxwell"). I radar ricavarono anche la distanza di Venere, ottenendo una stima migliore per l'Unità Astronomica, un problema per risolvere il quale Edmond Halley (circa 3 secoli prima) aveva proposto di usare il transito di Venere davanti al disco solare.

    Poiché le formazioni così identificate non sembravano spostarsi molto durante le osservazioni, i radioastronomi attesero il successivo massimo avvicinamento (con la Terra e Venere in posizioni completamente differenti lungo le loro orbite) per vedere di quanto Venere avesse ruotato nell'anno e mezzo trascorso. Essi trovarono, con grande sorpresa, che le formazioni non avevano subito alcuno spostamento osservabile. Per qualche ignota ragione, la rotazione di Venere (lenta e retrograda) sembrava fissata a rivolgere verso la Terra sempre la stessa faccia ad ogni massimo avvicinamento. Solo il tempo potrà dire se questa sia una pura coincidenza o esista qualche reale effetto.

Atmosfera e superficie

    La sonda spaziale Mariner 2 effettuò con successo nel 1962 il primo sorvolo di Venere e i suoi strumenti registrarono una atmosfera estremamente densa (con una pressione al suolo di 92-93 atmosfere), per lo più composta di anidride carbonica e di una piccola percentuale di azoto. Poiché Venere è più vicina al Sole rispetto alla Terra, e poiché l'anidride carbonica blocca il ritorno del calore assorbito verso lo spazio ("l'effetto serra"), la superficie è piuttosto calda, con una temperatura di circa 735° K (462° C). Non si è osservato alcun campo magnetico planetario, benché il vento solare che colpisce l'alta atmosfera generi una lunga scia.

    L'Unione Sovietica ha inviato 16 sonde automatiche della serie "Venera" (il nome in russo di Venere) - alcune destinate all'atterraggio, altre ad orbitare attorno al pianeta ed alcune fallirono. Le immagini riportate qui rappresentano il paesaggio di Venere ripreso dalla sonda Venera 14, utilizzando un obiettivo grandangolare, che rende l'orizzonte curvo.

    Dopo di allora varie missioni spaziali hanno visitato Venere. La sonda Pioneer-Venus è stata in orbita attorno al pianeta tra il 1978 e il 1992, studiando la sua atmosfera e anche lanciando alcune piccole sonde verso la superficie. La sonda sovietica "Galley" nel 1985, in viaggio verso la cometa Halley (nella lingua russa non esiste la lettera "H", per cui "Halley" era stato scritto in quel modo), ha lanciato dei palloni verso la superficie, per analizzare durante due giorni i venti ad alta quota (a quote di circa 50-55 Km). Anche la sonda spaziale
Messenger ha sorvolato due volte il pianeta - non per esplorare il pianeta ma per utilizzare il suo campo gravitazionale allo scopo di ridurre la propria velocità e così avvicinarsi a Mercurio senza una velocità eccessiva. La sonda europea "Venus Express" è in orbita attorno al pianeta dall'aprile del 2006, con un periodo di 24 ore e un'orbita polare molto eccentrica che consente un avvicinamento alla superficie fino a 250 Km.

    La missione Magellano nel periodo 1989-94 ha ottenuto una mappa molto dettagliata della superficie di Venere, usando un radar altimetro. Da questi dati è stata ricavata una dettagliata mappa altimetrica (mostrata qui a fianco, dove i colori codificano l'altitudine). Per una immagine più grande si può fare clic qui).

    Sono emerse molte interessanti formazioni superficiali - alcune vulcaniche, altre come risultato di violenti impatti (ma non vi sono piccoli crateri: i piccoli impatti sono stati smorzati dalla densa atmosfera), e alcune di tipo molto diverso rispetto a quelle presenti su tutti gli altri pianeti. Poiché il pianeta porta il nome di una dea, gli astronomi hanno dato alle formazioni nomi femminili, eccettuati naturalmente i primissimi nomi di Maxwell e degli altopiani "alfa" e "beta".


Il prossimo pianeta:     #P-4   La Terra

Il prossimo argomento (dopo "I Pianeti"): #9c   La scoperta del Sistema Solare, da Copernico a Galileo

            Cronologia                     Glossario                     Torna alla pagina iniziale

Autore e Curatore:   Dr. David P. Stern
     Ci si può rivolgere al Dr. Stern per posta elettronica (in inglese, per favore!):
     stargaze("chiocciola")phy6.org

Traduzione in lingua italiana di Giuliano Pinto

Aggiornato al 25 Agosto 2009


Above is background material for archival reference only.

NASA Logo, National Aeronautics and Space Administration
NASA Official: Adam Szabo

Curators: Robert Candey, Alex Young, Tamara Kovalick

NASA Privacy, Security, Notices